Una volta c’era un muro spesso, fermamente ancorato al terreno per dividere due “proprietà” in opposizione. Ora, c’è un tappeto volante che fluttua morbido e leggero, senza appoggiarsi in nessun punto al suolo. “Vision in Motion” ribalta la prospettiva storica e crea un nuovo campo di significato: l’opera firmata da Patrick Shearn per la commemorazione dei 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino annulla la tradizionale “firmitas” della barriera fisica per realizzare una distesa aerea e colorata, priva di gravità.
Lì, dove dal 13 agosto del 1961 al 9 novembre del 1989 la “cortina di ferro” aveva impedito la libera circolazione delle persone tra il territorio della Germania Est e Ovest, c’è ora un’installazione fatta di circa 120.000 strisce di tessuto giallo, verde acqua, blu, viola, fucsia. Sui nastri sono impressi 30.000 messaggi, scritti per l’occasione dal popolo tedesco e dalla comunità mondiale, per rievocare le tragiche vicende di questa linea, invalicabile.
Nell’opera di Shearn il muro si frantuma, esplode in migliaia di frammenti che galleggiano e disegnano un corteo di pace di 130 metri, diretto verso la porta di Brandeburgo.
Beatrice Vegetti